Il battito cardiaco, ecco la password del futuro

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Usare i battiti cardiaci ai fini della sicurezza informatica? Perchè no! Grazie a una ricerca messa a punto dal team cinese della National Chung Hsing University sembra che nell’immediato futuro il battito cardiaco possa essere utilizzato come una vera e propria password.

Il processo in grado di rendere materiale un folle progetto come questo, in realtà, getta le basi su tappe piuttosto ‘terrene’. Sarà sufficiente tradurre il battito cardiaco di ognuno di noi sotto forma di stringa matematica per usare poi il codice ottenuto alla stregua di una qualunque password.

Chun-Liang Lin, ricercatore che ha preso parte al progetto, si è servito delle letture dell’Elettrocardiogramma (ECG) di due differenti persone e su entrambe è riuscito ad estrapolarne una stringa matematica identificatrice delle proprietà del loro battito cardiaco.

Ma questa non è di certo l’ultima delle novità che la biometria ha trascinato nelle nostre vite, basti pensare all’avvento della tecnologia che tutt’oggi sfrutta l’impronta digitale come mezzo di riconoscimento, per comprendere la portata e l’importanza che le ricerche biometriche hanno compiuto nel corso degli anni.

Con gli studi di Liang Lin siamo dunque giunti ad una fase successiva della biometria relazionata all’informatica, ancor più tecnologica e sicura delle tappe precedenti, e sicuramente meno fallace per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza: una chiave d’accesso ottenuta tramite l’ECG di un palmo della mano è senza dubbio un importante passo in avanti mosso nella tutela dei dati sensibili. Una conquista in ambito scientifico che desterà un forte successo, almeno secondo quanto riportato dal DailyMail.

Riflessioni, queste, che appaiono tuttavia fondate date le intenzioni rese note dalla Microsoft di sfruttare le ricerche biometriche per il nuovissimo Windows 8.

 

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