Quali sono i ”Come fare” più cercati sul browser Google

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Recentemente si è parlato molto dell’interessante sondaggio circa le ricerche più frequenti sul browser Google in ambito ”how to”; in questi giorni sembra essere già uscita la nuova classifica 2017. Scoprila qui!

Google ha deciso di far entrare nel team un designer per creare un sito interattivo e raccogliere i dati del sondaggio. Da ciò che emerge, il ”fai da te” in ambito riparazioni (specie se casalinghe) sembra andare molto forte, affermandosi a tutti gli effetti come un trend di crescita. Con l’aiuto di X. G. Veira, in particolare, è stato creato un sito responsive a tema, chiamato ”how-to-fix-a-toilet.com”.  

Nel sito è possibile scegliere l’area geografica di interesse per vedere in diretta le modifiche sulla infografica (dalle forme di una casa). Gli oggetti cambiano dimensione a seconda del volume di ricerca. In Italia i problemi maggiori si hanno con la lavatrice, mentre francesi e spagnoli hanno più problemi con le porte.
Dalla cucina all’amore (“come si bacia?” e “come si rimane incinta?”), passando a temi più noiosi (“come scrivere una lettera di presentazioni” o “come fare soldi”), pratici (“come annodare una cravatta”), di benessere (“come mantenersi in forma”, “come perdere peso”), le ricerche più frequenti spesso hanno dell’assurdo. Di seguito troverai le dieci più popolari.
”Come annodare una cravatta”, ”Come baciare”, ”Come restare incinta”, ”Come perdere peso”, ”Come fare un disegno”, ”Come fare soldi”, ”Come preparare pancakes”, ”Come scrivere una lettera di presentazione”, ”Come preparare French toast” e infine ”Come perdere il grasso della pancia”.
Il sondaggio evidenzia quanto la ricerca per le cose quotidiane sia spaventosamente necessaria, cose che solitamente vengono trasmesse in famiglia o di cui si fa inevitabilmente esperienza da soli.

Questo è un lavoro che si differenzia da altri strumenti di Google atti a misurare cose come l’efficacia delle keywords. Il suo scopo è sociale e non di pura cronaca informatica. In conclusione, Google Lab ha fatto uso di questa esperienza nell’ottica del data journalism.

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