Wahtsapp, trovato il virus spia

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Whatsapp è sotto attacco.

L’annuncio arriva direttamente dai responsabili della piattaforma che parla di un attacco mirato da parte di hacker organizzati.

Il sistema di spionaggio sembra però emerso ed è stato rapidamente corretto dal gruppo Facebook.

In particolare un numero di utenti imprecisato è rimasto vittima di una vulnerabilità che permetteva di installare un software spia pericolosissimo.

Secondo il Financial Times, la tecnologia utilizzata dagli hacker è stata sviluppata da una società israeliana, NSO Group, azienda che produce sistemi di sorveglianza e software spia per l’intelligence mondiale.

Per contrastare il software è necessario aggiornare Whatsapp.

E’ stata la BBC con il suo team sicurezza a individuare la falla e condividerla immediatamente con varie realtà.

Lo spyware era studiato in modo eccellente.

Bastava una chiamata per installarlo, anche senza risposta.

Possedere Whatsapp significa di conseguenza essere possibile bersaglio dell’attacco.

Solo l’aggiornamento impedisce al virus di entrare nel nostro telefono.

Per aggiornare Whatsapp è necessario connettersi allo store IOS o Android e scaricare l’ultima versione.

L’attacco mostra però una grande vulnerabilità per questo tipo di app e potrebbe essere l’inizio di un nuovo tipo di cybercrimine.

Un virus che si installa attraverso una telefonata è qualcosa di completamente folle che mette a repentaglio tutti i sogni di domotica e l’internet delle cose.

Ancora una volta, il sistema di sicurezza è un passo indietro rispetto alle tecnologie di hacker e agenzie di spionaggio sempre più agguerrite e preparate.

La notizia ha creato una grande crisi nel mondo Wahtsapp.

Gli utenti si sentono infatti facile preda del cybercrimine, e forse hanno assolutamente ragione.

Il virus che si installa con una chiamata diventa uno dei precedenti più gravi di sempre, contro il quale gli utenti non possono fare niente, al di fuori di mantenere app e device aggiornati.

Una brutta situazione quella che si è venuta a creare che darà vita a un dibattito accesso su app e futuro della sicurezza informatica.

 

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