I ragazzini non possono imparare cos'è un cartello della droga e come funziona così piccoli, ecco perchè il Parlamento messicano ha deciso di chiedere alle autorità il divieto di vendita del videogioco "Call of Juarez – The Cartel", videogame prodotto da Ubisoft che ha riscosso un buon successo, narrante a mò di film d'azione la vita di un membro di una task force che deve arrestare un gruppo di trafficanti di droga mettendo a ferro e fuoco la cittadina dove è ambientato.
L'iniziativa di vietarne la vendita è nata da Ricardo Salmon che afferma che è effettivamente vero, in Messico sul fronte della droga c'è una condizione molto difficile che non cercando di nascondere ma comunque giustamente non vogliamo nemmeno esporre i bambini a questo genere di situazioni condizionandoli fin da piccoli e inculcando loro idee immorali e violente, dimenticando i valori più importanti.
Salmon ha l'appoggio del Presidente del Confresso messicano Enrique Serrano che non vuole far credere ai ragazzini che le situazioni ricreate nel videogioco siano tratte dalla realtà e rientrino nella normalità.
Una decisione drastica che ha pro e contro, limitare la vendita di un videogioco, che in quanto tale è una rappresentazione del tutto virtuale a cui i ragazzi dovrebbero prendere parte giocandoci in modo responsabile ma purtroppo non sempre avviene così e non è improbabile che qualche ragazzino prenda sul serio la trama di gioco, oppure considerarlo quasi un atto di censura videoludica, comunque sia bisogna considerare le condizioni del Messico sul fronte droga che non possono di certo passare inosservate e la decisione parlamentare può essere largamente condivisa.