Ebbene sì, con una origine formata da faccine fatte di caratteri classici e parentesi gli emoticon sono cresciuti a dismisura fino a trasformarsi nei famosi emoji capaci di ottenere non solo un intero film a loro dedicato ma addirittura una giornata mondiale, quella di oggi 17 luglio.
Gli emoji permetto di esprimere concetti e emozioni attraverso un simbolo, oltre che spaziare e scherzare andando a coprire moltissimi oggetti di uso comune e prodotti più strani. Con gli emoji si può esprimere davvero di tutto, mandare messaggi nonsense o comunicare brevi storielline alla maniere dei geroglifici.
Il termine emoji che ha preso il sopravvento nel mondo social nasce da una parola giapponese che significa: pittogramma, ovvero un disegno o un simbolo in uno o più colori immediatamente riconoscibile dall’osservatore.
La prima faccina della storia, vede tra i suoi creatori Shigetaka Kurita nel 1998, il mondo delle emoticon è quindi giapponese con un successo strepitoso in occidente attraverso unicode fino a diventare una vera e propria quotidianità con ben 2.800 emoji in circolazione e una crescita costante.
Siamo arrivati al punto che la faccia che ride è diventata la parola dell’anno 2015 secondo i dizionari Oxford!
Vero cuore della diffusione di questo mezzo di comunicazione sono stati i social, assieme a forum e programmi di messaggistica. Facebook è una delle grandi patrie degli emoji, la piattaforma ne ha addirittura creati di personalizzati e li aggiorna di continuo con nuove immagini e idee.
Solo di recente, il consorzio Unicode, responsabile dell’approvazione delle emoji ufficiali, ne ha riconosciute ben 157 completamente nuove che stanno per arrivare su chat e tastiere smartphone. Le novità untano a coprire vari aspeti culturali e a rappresentare persone di tutte le etnie e le tipologie, ci sono poi novità scientifiche e culinarie tanto da creare un vero e proprio linguaggio geroglifico coloratissimo e divertente.