Si fanno sempre più insistenti voci e rumor legati al progetto Yeti, la misteriosa console Google che fa tramare la concorrenza, oltre che il portafoglio di tutti gli appassionati che si troverebbero, per non perdere nemmeno un’esclusiva, ad acquistare un nuovo hardware così ad sovraffollare ulteriormente le case dei collezionisti.
Yeti è il nome del misterioso progetto di cui sappiamo tutto e nulla. Quello che è certo è come l’azienda abbia intenzione di entrare nel campo del gaming, mercato florido che sta raggiungendo in questi anni forse la sua massima estensione, mercato dove però non guasterebbe la presenza di qualche innovatore (o di qualcuno con tanto voglia di tornare al passato), in modo tale da smuovere un po’ la tendenza dei titoli copia incolla e magari a puntare di più sull’innovazione di gameplay. Restia alla novità ma sempre salda nelle sue posizioni troviamo Nintendo, che ha fatto centro con la sua scommessa ibrida Nintendo Switch. Per quanto riguarda il panorama potenza tra Microsoft e Sony la gara è a chi propone la qualità più alta, con una Sony che sforna esclusive milionarie al ritmo di tre o quattro titoli l’anno, che si vanno a sommare all’immensa mole di indie, e terze parti, senza dimenticare poi il panorama PC e quello retrogaming, realtà gigantesche che offrono secoli di divertimenti per tutti i gusti…
La domanda che viene spontanea è quindi: abbiamo davvero bisogno di una console Google? Di un progetto, come si vocifera, dedicato ad abbonamenti e giochi disponibili in streaming? Magari di un nuovo approccio alla VR che superi quello di Playstation VR?
I dubbi sono tanti. Per i consumatori e gli appassionati, la verità è che un nuovo attore porterebbe ulteriore frammentazione all’interno di una realtà che necessita invece sempre più unione. E’ un vero peccato infatti che, a differenza degli altri media, i videogiochi rimangano spesso intrappolati all’interno di loro supporti, finendo magari dimenticati, o costringendo a spese notevoli solo per godere di una bella avventura.