Il Google Play Store non se la passa per niente bene.
Ed ecco arrivare l’ennesimo caso di malware alla luce del sole, che prova l’incapacità della grande G di rendere sicuro il suo Store ufficiale.
Lo store, infatti si era riempito di applicazioni Android capaci di rubare le criptovalute degli utenti attraverso sistemi studiati ad hoc per l’operazione.
Le app in questione contenevano un software nocivo che prende il nome di Clipper, in grado di modificare indirizzi e codici alfanumerici per i pagamenti con le criptovalute, sostituendoli con quelli degli hacker.
In poche parole, anziché arrivare a noi, il denaro arrivava direttamente ai cybercriminali.
L’operazione hacker era strutturata in modo eccellente, tanto da diventare molto difficile da individuare, e sfuggire ovviamente alle sempre più fallate misure di controllo del Play Store, che sembra preferire i numeri alla qualità e alla sicurezza dei propri utenti.
Ci sono voluti gli sforzi della casa di software ESET e di WeLiveSecurity per vedere le due app rimosse dallo store. Il tutto con la grande G ferma a guardare.
In particolar modo, la app MetaMask, era riuscita addirittura a rubare il posto ad una app omonima sulla store, fornendone la sua versione infetta.
Un problema che nasce dal momento in cui Google non ha ancora nessuna legge interna che impedisce di chiamare due app nello stesso modo.
Una situazione piuttosto imbarazzante, quella che potrebbe portare molti utenti Android a dire addio al sistema operativo.
Ha poco senso infatti, sfruttare dispositivi smart e iperconnessi, se poi chi ci fornice app attraverso lo store ufficiale del suo sistema operativo non effettua nessun tipo di controllo per proteggerci da furti e attacchi hacker.
L’appuntamento con le falle del Google Play Store è diventato ormai settimanale, speriamo a questo punto che la compagnia cambi qualcuna delle sue politiche mettendo fine a una situazione da Store non ufficiale…