Ci sono voluti quattro mesi di lavoro in cabina di regia per mettere a punto le fondamenta su cui dovrà ergersi la nuova Agenda Digitale Italiana. Ma per rendere materia questi progetti di riforma tecnologica del Paese, l’iter è destinato a prolungarsi ancora per qualche mese. Stabiliti gli obiettivi da raggiungere, infatti, ora la palla passa ad un team composto da sei gruppi di lavoro che dovrà operare per rendere applicabile quello che la cabina di regia si è posta come un elenco di mete da raggiungere.
I sei punti caldi dell’Agenda che ritroveremo nel decreto DigItalia previsto per giugno, in sostanza, sono i seguenti:
- Infrastrutture e sicurezza. Entro il 2015 la banda larga dovrebbe essere assicurata a tutti. Per il 2020 si prevede invece che tutta la popolazione avrà accesso alla banda veloce mentre almeno il 50% potrà godere di una velocità superiore a 100 Mbps. Verrà messo in piedi un Computer Emergency Response Teams che solidificherà la sicurezza delle reti e verranno avviati data center per garantire in cloud la gestione dei processi didattici e della pubblica amministrazione. Previsti 8mila nuovi posti di lavoro. Dalla cassa mancano, e sono dunque da reperire, “solo” 400 milioni.
- Alfabetizzazione informatica. Rivoluzione nel modo di fare scuola: si passerà da un insegnamento tradizionale ad un modello più digitale e tecnologico (lezioni online, e-book, e-partecipation, banda larga).
- E-Commerce. Alfabetizzazione, formazione del personale e defiscalizzazione del commercio elettronico, queste le tre parole chiave dell’e-commerce di domani. Entro il 2015 metà della popolazione e il 33% delle imprese dovranno avere la garanzia di poter effettuare acquisti online. Il 20% dovrà invece vedersi riconosciuta la possibilità di acquistare in rete all’estero.
- Egovernment. Saranno digitalizzati tutti i rapporti che intercorrono tra cittadino e pubblica amministrazione con l’informatizzazione di servizi e pagamenti.
- Ricerca e innovazione. Il Governo si impegnerà ad aumentare investimenti pubblici e privati sulla scia della ricerca e dello sviluppo, concentrando l’attenzione in particolar modo sui bandi europei.
- Smart Communities. Dovranno essere posti obiettivi per la realizzazione di infrastrutture necessarie al miglioramento della vita dei cittadini, partendo innanzitutto dal concetto di mobilità e a seguire di educazione, di risparmio energetico e di sicurezza.