Cresce il mercato delle app capaci di leggere le emozioni.
Le moderne intelligenze artificiali, in grado di percepire diverse emozioni attraverso la lettura del volto, sono sempre più utilizzate in diversi ambiti.
Una situazione passibile di abuso e che sta destando la preoccupazione di autorità e psicologi.
“Questa tecnologia afferma di poter determinare gli stati emozionali interpretando le microespressioni del volto, il tono della voce o anche il modo di camminare – Racconta alla Bbc Kate Crawford -. Ormai è usata ovunque, dai colloqui di lavoro agli ospedali, dove viene usata per determinare il dolore provato dai pazienti, alle aule dove cerca di tracciare quali studenti sembrano seguire la lezione con più attenzione. Nello stesso momento in cui queste tecnologie prendono piede un grande numero di studi mostrano che non c’è nessuna evidenza di una relazione così stretta tra le emozioni che si provano e l’aspetto esteriore del volto”.
Uno degli studi che viene citato contro le app che leggono le emozioni proviene dalla American Association for Psychological Science, e conclude: “è molto difficile usare le espressioni del volto da sole per predire accuratamente cosa si sta provando”.
La lettura delle emozioni si basa sulla teoria di Paul Ekman, il cui lavoro concludeva come fosse possibile esprimere solo sei emozioni attraverso il volto.
“Studi successivi hanno dimostrato che la variabilità è molto maggiore, sia in termini di numero di emozioni che del modo di esprimerle, che cambia a seconda delle culture, della situazione, e anche in uno stesso giorno”.
L’utilizzo delle app che leggono le emozioni, è il primo passo verso quel futuro distopico che ci attende se non saranno regolamentate le app di questo genere.
In particolare, oltre all’assenza di etica di questi strumenti, il pericolo maggiore è legato anche dall’errore.
Le app che leggono le emozioni sarebbero infatti basate su possibili dati posticci e algoritmi inaffidabili, cosa che rende ancora più paradossale il nuovo strumento che sta conquistando il mondo.