Stavolta, la polemica mediatica scatenata nei confronti del social network di Mark Zuckerberg è esplosa in seguito alla pubblicazione di un gruppo che se la prendeva con i bambini affetti dalla Sindrome di Down. Precedentemente, Facebook era diventato triste teatro di altre polemiche di questo tipo, si ricordi il caso Tartaglia, le beffe sulla tragedia di Haiti, i gruppi inneggianti a capi mafiosi e a terroristi. Ed è di nuovo il comportamento di alcuni a far accendere i riflettori sui reati di istigazione alla violenza in Rete, tanto decantati da media e politicanti.
La storia, si è chiusa in tempi brevissimi (contro ogni aspettativa) grazie al pronto intervento dei vertici di Facebook che si sono occupati di eliminare definitivamente il triste gruppo.
Le autorità sperano ora che la collaborazione internazionale resti proficua e si che possano così ottenere tracce al momento congelate (nello specifico: elementi che possano contribuire a identificare i responsabili) per poter rintracciare i nomi sotto cui si nascondono i fondatori del gruppo, per cui si ipotizza il reato di istigazione a delinquere.