Google nel mirino, aumentano le richieste di rimozione dei governi che mettono a rischio la libertà di espressione.
Le agenzie governative richiedono a Google la rimozione di contenuti il cui numero viene pubblicato suddiviso per Paese. Il maggior numero di richieste proviene dagli Stati Uniti, dal Brasile e da altri Paesi tra cui l’Italia.
Google è sotto pressione per le richieste di censura on line sempre più numerose e provenienti anche da Paesi democratici che tuttavia hanno leggi diverse cui si deve sottoporre e rispettare, ma nello stesso tempo vuole garantire la libertà di espressione la libertà di espressione di un miliardo di utenti. Le richieste dei Paesi democratici sono legittime nel tentativo di far rispettare le norme, sempre più spesso arrivano richieste da parte di Paesi non proprio democratici che tentano di eliminare le opinioni politiche e contenuti non graditi limitando l libertà di espressione.
Per esempio per la Cina, Google ha dovuto pubblicare per cinque volte un documento con gli elenchi della suddivisione delle richieste avute negli ultimi sei mesi del 2011. Inoltre ha introdotto una nuova funzione al proprio motore di ricerca in Cina per avvisare gli utenti quando i termini di ricerca utilizzati potrebbero incorrere nelle maglie della censura delle autorità cinesi.
Sono piovute ultimamente anche minacce dall’Iran su questioni geografiche. Perché Google ha definito su Google Maps il Golfo persico con un generico Golfo Arabo e Teheran ha minacciato una guerra legale. Anche in India Google è sorvegliata speciale. L’Authority per la concorrenza ritiene che la sua pubblicità on line venga discriminata ed ha avviato un’indagine.
Il Brasile ha chiesto di censurare 128 contenuti dei quattro siti sulla campagna elettorale, e che sono stati eliminati su richiesta delle corti.
Ma le richieste provengono anche da altri stati quali gli USA, la Germania, l’Italia, la Francia.
Il governo statunitense ha presentato 6,321 richieste di dati personali, con un aumento del 6% rispetto al periodo precedente. L’Italia ha presentato 844 richieste di dati personali L’Italia è preceduta dalla Francia, che ha inoltrato 1.404 richieste. Italia e Francia sono precedute dalla Germania, che ha presentato 1.426 richieste di dati personali.
Complessivamente Google potrebbe avere delle grosse limitazioni nella libertà di espressione il che andrebbe a scapito dell’informazione, sempre comunque nella tutela dei dati personali.