Il web in questi giorni è andato in fibrillazione dopo la pubblicazione di un semplice, quanto banale post, pubblicato dal Blog ufficiale di Google.
Il post in questione spiega brevemente come sopravvivere dopo il temutissimo aggiornamento degli algoritmi di Google denominato Panda. Una breve guida per riuscire a distinguere i contenuti di qualità, che come tali, avranno l´ onore di sopravvivere alla ferocia del pandino. Bene. Primo fattore di isteria (ammetto che anch´ io sono rimasto disorientato). Ma quand´ è che Panda è stato implementato nell´italica versione di Google?
Le notizie finora, confermavano che la migrazione del grazioso animaletto aveva riguardato solamente la versione UK (oltre a quella USA, ovviamente). Poche ore e l´ arcano è svelato. Tramite Twitter, il blog di Google non ama correzioni in corsa. L´ articolo della discordia non è prodotto da Google Italia, ma è semplicemente un traduzione. Bastava dirlo. E invece anche il blog ufficiale di chi ha la pretesa di insegnare al mondo a comunicare cade in un errore un pochino grossolano. Niente di grave, si intende.
Ma la preoccupazione generata da un singolo articolo (che tratta poi un po´ del più e del meno) è il sintomo di un errore di base commesso da Mountan View: dare la percezione di un epocale cambiamento. Google è un sistema invece, che dovrebbe fornire risposte chiare, durature, coerenti nel tempo. Contribuire ad una internet stabile e ad una attività SEO più professionale e meno all´avventura. Chiaro che gli algoritmi si migliorano. Che i sistemi di ricerca affinino la comprensione di significati. Che il web sarà sempre più semantico. Ma nessun cambio di rotta. I cambi di rotta repentini, danno l´ idea di un sistema debole, fragile. Immagine che incoraggia gli spammer, solamente loro.
Google ultimamente sembra remare contro il SEO, mentre l´attività di ottimizzazione delle pagine e dei siti è assolutamente a tutto vantaggio del sistema di Big G, soprattutto quando praticata da professionisti corretti e lungimiranti. Anche sulle attività di article marketing dilaga la disinformazione. Ho già spiegato il mio punto di vista circa il futuro dell´article marketing italiano in un articolo dal titolo: “Article Marketing VS Google”
Ciò che appare lampante è che il nuovo algoritmo punirà (ma non lo faceva già??) severamente, i contenuti duplicati e i siti web sviluppati appositamente per ospitarli, le cosiddette content farm.
Non c’è da preoccuparsi, quindi, per quanto riguarda i contenuti originali e di qualità, anche se sembra oggettivamente impossibile attenersi in maniera completa alle ultime linee guida suggerite da Google sul suo blog. Se un contenuto è attendibile, di qualità, non potrà determinarlo di certo un algoritmo ne tanto meno una singola azienda. La bontà di uno scritto può essere valutata solamente dagli utenti.
Sulla vaghezza degli orientamenti proposti da Google è intervenuto anche un guru del seo come Giorgio Tave che nel video Giorgio Tave su Google Panda sbeffeggia senza troppi giri di parole i quesiti pubblicati dal team di Google. Alla prossima.