In questi giorni nel mondo videoludico non si parla d’altro che di Fortnite. La storia del gioco è a dir poco pazzesca, ci troviamo infatti di fronte a un titolo nato con l’idea di realizzare un survival con crafting dallo stile comico e scanzonato, dove i nostri eroi si sarebbero dovuto difendere da ondate di zombie in missioni cooperative. Questa modalità, denominata salva il mondo era quella principale del titolo, fino a quando, seguendo il successo di Player Unknown Battlegrounds, gli sviluppatori non hanno avuto la bella idea di inserire una modalità Battle Royale all’interno del titolo, dando vita a uno dei giochi che sta ottenendo il più grande successo di sempre, tanto da influenzare anche altri media e aver creato una vera e propria corsa al battle royale su tutte le piattaforme possibili.
La modalità battaglia reale vede 100 giocatori, soli, in coppie o divisi in squadre da 4, affrontarsi in una battaglia dove dovranno reperire le armi sul campo. Questa semplice meccanica, unita a un design carico di stile a carisma e a un gameplay piuttosto solido che unisce sparatorie e costruzioni (fondamentali per sopravvivere tanto che i giocatori hanno creato delle vere e proprie tecniche di costruzione da sfruttare in combattimento) ha generato un tale clamore da rendere il gioco il titolo numero uno delle piattaforme di streaming online come Twitch e da portare Fortnite davvero sulla bocca di tutti gamer e non.
Il titolo poi vanta il supporto di un team esperto, menti che hanno dato vita a giochi come Unreal e Gears of War. Lo sviluppatore, oltre a offrire la modalità Battle Royale in modo totalmente gratuito (salvo per acquisti legati a skin e oggetti cosmetici), aggiorna il gioco spessissimo, risolvendo bug, introducendo novità e modificando il tutto per renderlo un prodotto più equilibrato e godibile. Il vero tormentone del 2018, sembra essere quindi Fortnite, e pensiamo che ci accompagnerà per un bel po’ anche quando l’esaltazione di questa epslosione sarà finita.