La Cina starebbe indagando su 450 casi di violazione di copyright e pirateria online, per l’ammontare di 160 reati.
E’ il risultato di una campagna nazionale, costata un investimento di 524 milioni di yuan.
La National Copyright Administration of China (NCAC) ha spiegato come, nel corso della campagna di controllo delle violazioni, molto diffuse nel paese sono stati neutralizzati 1,1 milioni di link e confiscati 11 milioni di prodotti piratati.
Si tratta di una delle operazioni più grandi di sempre nel campo della contraffazione.
Più di 200 sospetti sono stati arrestati e 418 siti e app sono state eliminate proprio per la violazione del diritto d’autore.
Il governo ha effettuato delle operazioni mirate, rimuovendo diversi contenuti tra i quali film piratati come”The Wandering Earth”.
Si tratta da parte del paese di una delle operazioni più importanti in questo campo che sembra voler ripulire il nome della Cina come terra della contraffazione e dell’inesistenza del diritto d’autore.
Una mossa interessante quella del paese che dimostra il sempre crescente interesse nei confronti dei mercati esteri e dell’introduzione di servizi e prodotti stranieri, in questo caso non messi in crisi dalle contraffazioni.
E’ la prima volta che troviamo la Cina impegnata nella persecuzione di pirateria informatica, prodotti clonati e violazioni; un segno chiaro di una tendenza presa dal paese.
Staremo a vedere quali effetti avrà questa vasta operazione costata moltissimo al paese e se, la Cina, si stia preparando a una apertura maggiore ai prodotti stranieri oltre ai servizi digitali come Netflix e simili che potrebbero trovare un enorme mercato proprio all’interno della nazione.
Fino ad oggi infatti piraterie e violazioni di copyright non sono state nel mirino delle autorità del paese.
Il segno è davvero interessante e potrebbe modificare l’andamento dei futuri mercati di intrattenimento e produzione.
Staremo a vedere se ci saranno altre operazioni di questo genere, per il momento la Cina ha ottenuto un grande successo.