Microsoft ha recentemente annunciato la decisione di licenziare circa 1.900 persone, rappresentando l’8% della forza lavoro nella divisione gaming di Xbox.
Questa mossa drastica segue l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, un’operazione da oltre 70 miliardi di dollari che ha portato inevitabilmente a una ristrutturazione significativa. I licenziamenti, sebbene dolorosi, erano in gran parte prevedibili, dato il consolidamento e l’ottimizzazione tipici delle acquisizioni di tale portata.
Implicazioni della ristrutturazione post-acquisizione
La decisione di ridurre la forza lavoro è un riflesso della necessità di eliminare sovrapposizioni di ruoli e ottimizzare la struttura organizzativa. Questa ristrutturazione mira anche a concentrarsi sui progetti più promettenti dal punto di vista dei guadagni.
Microsoft non ha guardato in faccia a nessuno e ha scelto un approccio estremamente strategico alla crescita e alla sostenibilità a lungo termine. Il messaggio del CEO Phil Spencer sottolinea l’impegno nell’allineare le strategie e i piani di esecuzione tra Microsoft Gaming e Activision Blizzard.
Il dato di fatto è che migliaia di posti di lavoro sono saltati.
La colpa è dell’intelligenza artificiale?
L’intelligenza artificiale potrebbe avere un ruolo nei licenziamenti di massa che stanno coinvolgendo Microsft e diverse compagnie tech.
La nuova tecnologia potrebbe infatti semplificare processi, identificare opportunità di crescita e migliorare l’efficienza operativa.
Non è quindi da escludere che il mondo tech più avanzato stia anticipando quella crisi del lavoro che potrebbe verificarsi con l’adozione sempre più massiccia delle AI e con la loro evoluzione costante.
Si calcola infatti che le intelligenze artificiali possano impattare sulla forza lavoro in modo impressionante. Se i tagli dovessero essere legati alle AI, soprattutto nell’ambito creativo è molto probabile che i danni saranno enormi.
Affidarsi alle AI potrebbe essere infatti una mossa sbagliata, destinata ad appiattire in modo totale le aziende che faranno troppo affidamento a questa tecnologia.
L’eventuale arrivo dell’AGI sarebbe ben altra cosa, ma in quel caso i problemi sarebbero ben altri.