Lo smartphone non è veicolo di trasmissione del Coronavirus, parla l’infettivologo

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Disinfettare lo smartphone è importante, dal momento che si tratta di un oggetto come gli altri esposti a virus e batteri.

Lo smartphone però, almeno secondo l’infettivologo Massimo Andreoni, non è un veicolo di diffusione del virus che ha bisogno di cellule viventi per replicare.

Certo, nei giorni scorsi si era parlato di sopravvivenza sulle superfici, questo può portare, per una maggiore sicurezza a desiderare pulire lo smartphone quando torniamo a casa.

In ogni caso non si tratta di un mezzo di diffusione, soprattutto quando si parla dell’acquisto di nuovi device dalla Cina.

“Lo smartphone può essere un veicolo di trasmissione di germi resistenti, diversa cosa è un virus che ha bisogno di cellule viventi per replicare. Starei attento in questo momento a correlarlo al problema coronavirus – continua l’esperto- ha invece un senso nelle infezioni correlate all’assistenza. Così come i medici sono abituati a disinfettare il fonendoscopio e gli apparecchi per la pressione certamente se si curano pazienti con germi multi-resistenti ci sono diverse precauzioni da prendere come usare i guanti, igienizzare le mani e non usare il telefono se si sono igienizzate le mani, affinché il dispositivo possa non essere contaminato”.

“In questo momento non tutto può essere ricondotto al coronavirus, altrimenti lo smartphone diventa come la maniglia della porta, toccandola ci si infetta”, conclude Andreoni.

Gli smartphone prodotti in Cina non hanno quindi alcun pericolo.

Naturalmente, uno smartphone che entra in contatto con saliva e fluidi di una persona infetta potrebbe diventare, in casi estremi, veicolo per virus e batteri.

Basta quindi rispettare le norme igieniche più basilari, e pulire il device ogni tanto, spesso ricettacolo di batteri.

Il Coronavirus, oltre a problemi reali, sta dando vita a una vera e propria psicosi, dettata anche dall’errata comunicazione dei media, e dalle scarse informazioni diffuse sulle modalità di trasmissione e sulla prevenzione.

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