La presenza delle persone in casa e il sempre più massiccio utilizzo del web stanno rendendo il cybercrimine una minaccia senza precedenti e l’utilizzo dei sistemi di rete per buona parte delle nostre azioni quotidiane un rischio enorme.
Lo smartworking potrebbe trasformarsi in un grande disastro in assenza di sicurezza sulla rete, non garantita, soprattutto nei sistemi nazionali, poco prestanti e spesso datati.
Una situazione, quella della pandemia che sta facendo crescere a dismisura gli attacchi informatici con danni che potrebbero crescere nei prossimi mesi.
Secondo quanto riportato dal Security Summit Streaming Edition, la maggioranza degli attacchi (61%) riguarda attacchi di phishing; truffe che prevedono l’invio di documenti e link trappola per gli utenti, che vengono spinti ad aprire attraverso l’utilizzo di falsi nomi e presunti enti attendibili.
Dalle false fatture alle false indicazioni dei ministeri, il phishing sta diventando un grande problema.Spesso questa tecnica è associata a malware (21%), software nocivi che spaziano da virus a sistemi che spiano l’utente o che trasformano il PC in una base dalla quale lanciare attacchi hacker, o minare criptovalute sfruttando la nostra macchina.
La situazione sta portando sempre più caos nel mondo informatico, proprio in un momento in cui è diventato sempre più fondamentale per la maggior parte delle persone potersi fidare del mondo web, divenuto veicolo di servizi e strumento di lavoro.
Resta da capire in che modo il nostro paese reagirà a questa minaccia praticamente ignorata per lungo tempo.
Con le tecnologie attuali infatti, gli attacchi informatici sono diventati sempre più diffusi e alla portata.
I livelli di sicurezza attuali sono insufficienti e, spesso, troviamo falle impressionanti, soprattutto nell’apparato web delle istituzioni.
Manca poi completamente l’educazione della popolazione al non cadere nelle trappole del cybercrimine.
Basti pensare a come, i ranswomware prendano di mira spesso i computer delle gestioni comunali per ottenere i riscatti necessari a riavere accesso ai propri dati.