Il 10 luglio è stata rilasciata, oserei dire finalmente, la versione 6.0 di Centos.
Per chi non la conoscesse questa distribuzione si basa sui sorgenti di Red Hat, in questo caso la versione Enterprise Linux 6.0. Sono ricompilati da una comunità che così rilascia il tutto in formato open, togliendo ad esempio tutti i riferimenti a Red Hat o altri marchi registrati. In pratica si ottiene un sistema Clone di Red Hat, ma gestito e supportato dalla comunità e che non ha bisogno di licenze per essere utilizzato.
Il vantaggio è che senza avere alcuna spesa si può utilizzare un sistema in tutto e per tutto uguale a quello ufficiale Red Hat (CentOS garantisce la compatibilità binaria al 100%), si possono così testare le varie certificazioni Linux per Red Hat o LPI su un sistema alternativo, ma sostanzialmente uguale a quelli ufficiali su cui si faranno gli esami.
Un’altro utilizzo comune nelle aziende è quello di avere ambedue le distribuzioni, Red Hat e CentOS, si utilizza la prima per quei server dove bisogna installare un prodotto, che per la sua certificazione, necessità di Red Hat, mentre sugli altri server si utilizza CentOS; la compatibilità di questi sistemi garantisce che gli amministratori di sistema non debbano “imparare” le caratteristiche di due distribuzioni Linux diverse o scrivere script o software in maniera diversa.
Questa distribuzione è quindi molto consigliata con chi è già esperto con la gestione pacchetti RPM o ha lavorato in passato con Red Hat (o Fedora) o ancora, ha Red Hat come sistema operativo in alcuni dei suoi server.
Sconsiglio invece di utilizzare questa distribuzione come Desktop, non è assolutamente il suo obiettivo e vi trovereste dei pacchetti già ora “vecchi”, coem ad esempio Gnome 2.28 o Firefox 3.6, sui desktop continuo a consigliare altre distribuzioni quali Ubuntu, Mint, Fedora o Debian.
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