Whatsapp è proprietà di Facebook, elemento che dovrebbe far pensare per quanto riguarda la sicurezza e la riservatezza delle nostre conversazioni.
La piattaforma di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo, altro non è che l’ennesimo strumento di tracking e creazione profili del social network più famoso del mondo.
Per il momento le varie realtà, Whatsapp, Facebook e Instagram sono rimaste piuttosto divise.
Le prime avvisaglie di una integrazione stanno però arrivando.
Presto infatti si potranno condividere gli stati di Facebook anche su Whatsapp, e non solo.
A integrarsi nella struttura social, oltre a Instagram troveremo Gmail, Google Foto e applicazioni affini.
I due account non dovranno essere connessi, saranno invece creati dei contenuti ad hoc che permettono di condividere con le diverse piattaforme lo stato.
Whatsapp si prepara quindi, se pur lentamente, a integrarsi con le diverse realtà web della società, oltre che con l’immancabile Google.
Nel particolare, in casa Zuckerberg, si discute di una soppressione di messenger in favore della app verde.
Facebook gestisce infatti diversi mezzi di comunicazione, apparentemente concorrenti che convivono senza interagire.
Whatsapp potrebbe subentrare facilmente a Messenger, così come il profilo Facebook all’account Whatsapp o viceversa.
Una situazione di controllo totale del settore che non dovrebbe far sorridere gli utenti.
Facebook infatti, con l’introduzione di Libra, nuovo esperimento della società, punta, come accade per Google a monopolizzare le attività degli utenti.
Ogni azione della giornata avviene così su piattaforme del gruppo FB, rendendoci di fatto controllati 24 ore su 24, anche nei nostri acquisti.
L’influenza dei colossi del web è argomento di discussione anche in sede europea.
La richiesta sempre maggiore di informazioni e di dati delle società, potrebbe dar vita, per prima cosa a una bolla, in secondo luogo a una deriva pericolosa per la società, con privati che subentrano in modo massiccio, superando le regolamentazioni dei paesi, come abbiamo già visto accadere con l’informazione e i problemi legati alle fake news.