Addio WhatsApp: presto non funzionerà su molti smartphone

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WhatsApp ha raggiunto risultati straordinari per quanto riguarda il bacino di utenti, praticamente su ogni display fa bella mostra di sé la nota icona verde. Un’app che ha rivoluzionato il modo di comunicare, sancendo la fine definitiva dell’era dell’sms. Messaggi a costo zero (in presenza di un piano dati ovviamente), gli utenti non possono più farne a meno ma qualcosa potrebbe guastare i loro piani. L’azienda ha infatti fatto sapere che presto qualcuno dovrà fare a meno del servizio, un duro colpo per chi non è intenzionato a sostituire il proprio terminale ma viene di fatto costretto. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

WhatsApp? Sì, ma non per tutti

A inizio anno WhatsApp ha annunciato grandi novità. Novità non positive, purtroppo, per un certo numero di utenti. “Nel guardare avanti verso i nostri prossimi sette anni – questo quanto riportava il comunicato in questione – vogliamo concentrare i nostri sforzi sulle piattaforme mobili che la stragrande maggioranza delle persone usa”. In poche parole, addio ai sistemi operativi più datati.

Pensiamo alle persone che hanno uno smartphone datato, usandolo magari per telefonate, messaggi e poco altro, ovviamente questo tipo di utenza non segue le ultime tecnologie ma tende ad accontentarsi. Purtroppo per loro presto non gli sarà possibile utilizzare la più diffusa piattaforma di messaggistica.

Blackberry OS, Blackberry 10, Symbian S60, Nokia S40, questi i sistemi operativi che non verranno più supportati. La data dello spegnimento è il giugno 2017. In arrivo guai anche per gli Utenti Android 2.1 e 2.2, nonché per quelli che usano iOS su iPhone 3GS.

Come abbiamo detto, è impossibile frenare il progresso, il team di sviluppo ha tutto il diritto di cessare la compatibilità con piattaforme obsolete, tuttavia sorprende che sia negata la possibilità di continuare a inviare messaggi come si è sempre fatto in questi anni. Nuove funzioni non dovrebbe automaticamente significare l’abbandono di una fetta di utenti.

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