La Commissione australiana per la concorrenza e i consumatori (Accc) ha fatto causa a Samsung, con accuse piuttosto pesanti.
La compagnia coreana, sarebbe infatti accusata di aver mentito sulla resistenza all’acqua dei suoi device.
Secondo l’autorità a difesa dei consumatori, Samsung avrebbe fornito agli utenti “rappresentazioni false e ingannevoli” nelle sue pubblicità dove gli smartphone della società vengono mostrati non solo come “waterproof“, ma utilizzabili anche in piscina e in altre attività legate all’acqua.
In particolare gli smartphone Sasmung sarebbero dipinti come immuni agli effetti di acqua salata e cloro.
Samsung rischia una multa da milioni di dollari nel paese.
Le vengono contestati ben 300 spot, andati in onda dal febbraio 2016 in poi.
Secondo l’ente, Samsung non può fare pubblicità di quel genere quando lei stessa definisce i suoi device non resistenti all’acqua e addirittura riporta: “non è consigliato per l’uso in spiaggia o in piscina”.
Lo scivolone della società coreana potrebbe costarle caro, in particolare in un momento piuttosto difficile dove Samsung si trova con il flop di Galaxy Fold, smartphone pieghevole da 2000 euro rimandato per problemi di fabbrica e di design e una sequela di situazioni al limite, come la famose batterie che esplodevano.
Il rischio più grande è che la vicenda dgli spot ingannevoli si estenda costringendo Samsung a fare i conti anche con le autorità di altri paesi.
Gli spot risultano effettivamente fuori luogo e sembrano comunicare un prodotto differente da quello che l’utente finale si troverà effettivamente in mano.
Ancora una volta l’azienda coreana cade nella trappola delle pubblicità e compie uno scivolone come quelli che l’hanno caratterizzata negli ultimi mesi.
La serietà di Sasmung è messa a dura prova da una serie di errori anche grossolani, il più assurdo dei quali, inviare Galaxy Fold difettosi alle principali riviste del mondo, decretando automaticamente l’insuccesso del nuovo ambizioso prodotto.