Whatsapp, sta perdendo il suo dominio nel settore della messaggistica istantanea, danneggiando così anche il potere di Facebook, già azzoppato dalle nuove politiche di Apple e dalla maggiore attenzione alla privacy che potrebbe colpire duramente la compagnia.
Whatsapp, sta diventando sempre di più una delle tante applicazioni di messaggistica, con Telegram sempre più pressante, capace di fornire servizi migliori e più variegati, assieme a Signal che offre una privacy reale, superiore alla stessa Telegram, dove la crittografia vera e propria non esiste se non nelle conversazioni segrete.
Telegram, l’applicazione di Pavel Durov, ha conquistato ben 64 milioni di download (+238% rispetto al 2020), mentre Signal, ha ottenuto ben 51 milioni di download (+5.001% rispetto al 2020).
Nei mesi successivi, però, entrambe le azienda hanno visto ridimensionare il numero di download, arrivando ai livelli del 2020; solo Signal continua a registrare una importante crescita.
Whatsapp è ancora la app per eccellenza, praticamente uno standard della telecomunicazione; le app alternative guadagnano però terreno e potrebbero diventare nei prossimi mesi reali rivali al predominio dell’impero Facebook sul settore social e telecomunicazioni digitali.
Se Signal rimane molto promettente, grazie alla sua natura open source, Telegram sembra la vera rivale di Whatsapp, capace di catturare gli utenti anche con funzionalità frivole, aggiornamenti continui e una gestione interna che lo rende, per certi versi, un vero e proprio web alternativo che sostituisce gli stessi forum con i suoi canali.
Telegram potrebbe ottenere gli stessi risultati di Whatsapp, eventualmente superandola in un futuro non troppo lontano.
Staremo a vedere in che modo la app di Facebook gestirà questa situazione, un predominio che potrebbe non essere eterno, anche se al momento le minacce sono piuttosto ridotte.
Le alternative a Whatsapp ci sono, e sono anche molto valide, resta la scelta degli utenti, oltre alla scarsa conoscenza che molti hanno delle app diverse da Whatsapp.