La notizia ha fatto alzare le barricate da parte degli appassionati della seria; il prossimo Call of Duty, che in questo caso segue la linea dei Black Ops, arrivando all’atteso Black Ops 4, non avrà infati una campagna in single splayer, ma semplicemente una specie di tutorial che ci introduce le varie classi.
Una vera e propria pietra tombale per quella che, nonostante spesso fosse saltata di netto, o giocata solo per prova, era comunque una tradizione, oltre che la vera origine della saga. Inoltre, la serie Black Ops era nota per la sua trama complessa e articolata che, specialmente nel primo episodio aveva regalato momenti notevoli, tra sequenze ambientate in Vietnam e momenti da vera spy story degni del migliore degli action movie.
Che ci piaccia o no, niente di tutto questo sarà presente nel prossimo episodio targato Treyarch, che si dedicherà quindi esclusivamente alle modalità competitive, oltre che la classica modalità zombie. Il titolo cercherà comunque di comunicare una lore e una ambientazione ben chiara attraverso personaggi, mappe e missioni.
Da una parte la maggior dedizione al comparto multigiocatore, potrebbe arricchire ulteriormente quel caleidoscopio di emozioni che ogni Call of Duty offre nelle sue battaglie competitive, adesso più ricche e fornite anche di un immancabile Battle Royale, vero tormentone del momento.
D’altro canto però, sarebbe stato interessante vedere magari uno sforzo nel creare una campagna più matura e complessa, e soprattutto divertente da giocare, anziché tagliarla di netto con la scusa che non viene giocata (forse una campagna indimenticabile, infatti, l’avrebbero giocata e completata tutti).
Quello fatto dal franchise potrebbe essere un passo falso, la fama della saga e i suoi milioni di appassionati infatti, hanno al momento un prodotto gratuito come Fortnite per darsi battaglia seguendo il tormentone dell’anno. La passione per il titolo, specialmente da parte dei più piccoli potrebbe quindi rivelarsi un grosso ostacolo da superare per la casa di Call of Duty.
