Continua l’epopea della vicenda Huawei.
Questa volta è il turno di Facebook, la società infatti ha bloccato le sue app sui dispositivi Huawei.
Facebook e compagnia potranno essere installati ma non inclusi all’interno dei device cinesi.
Stessa cosa vale ovviamente per Chrome di Google e per tutte quelle app preinstallate che provengono da aziende USA.
Secondo le regole dal ban infatti, Huawei non potrà vendere device che montino precaricate app di questo genere.
Le società a cui appartengono non sono infatti autorizzate a lavorare con l’azienda cinese.
Google è molto preoccupata dalla situazione.
Il danno economico per la compagnia potrebbe essere enorme.
Secondo Google inoltre, il divieto a Huawei potrebbe portare a gravi pericoli per la stessa sicurezza americana.
I cinesi si troverebbero a realizzare un sistema operativo basato sulla componente open source di Android.
L’OS in questione, a detta di Google potrebbe però essere meno sicuro, esponendo gli utenti al rischio di violazioni.
Ancora più problematica sarebbe la prospettiva di un successo di Ark.
Se il clone di Android dovesse conquistare il pubblico, e fornire magari maggiore sicurezza rispetto alle gravi falle di Google e ai suoi strumenti ormai superati, la fetta di mercato della società e il suo controllo sugli OS mondiali potrebbe incrinarsi.
La nascita di un colosso cinese del web, porterebbe così all’affermazione definitiva del mercato asiatico e del suo traino tech.
Google sembra temere molto di più il danno economico che i problemi degli utenti.
Il solo fatto di vedere un mondo asiatico che sceglie un sistema operativo nazionale, potrebbe diventare per Google la fine de predominio sulle informazioni degli utenti.
E chi sa che non nascano nuovi potenti browser e magari un nuovo motore di ricerca in grado di scalzare la società che detta il buono e il cattivo tempo da anni e anni.