Huawei, già alle prese con una serie di problemi legat ai dubbi sulla sicurezza dei suoi device, potrebbe letteralmente scomparire dal mercato, almeno da quello USA nei prossimi mesi.
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha infatti revocato almeno otto licenze già concesse ad alcuni produttori, tra cui Intel, per la vendita di prodotti a Huawei. Un colpo ancora più duro rispetto al ban che mise in crisi la compagnia.
Una situazione difficile per Huawei che, un tempo figura rampante del mondo tech, in grado di produrre smartphone, tablet e laptop eccellenti, deve adesso trovare nuove aziende con cui collaborare; aziende che forniscono elementi fodnamentali, come Intel.
Huawei ha chiesto più volte di annullare la revoca ma potrebbe restare inascolata.
Il colosso potrebbe quindi lentamente crollare, soprattutto per i dubbi degli utenti sul supporto futuro dei device.
Al centro del dibattito ci sarebbe inoltre il 5G, dal quale la compagnia, che mira invece all’Europa e altri continenti, sarebbe stata tagliata fuori.
Secondo le nuove normative USA, sarebbero quindi otto le licenze revocate, per un valore di centinaia di miliardi di dollari.
La particolare sorte toccata a Huawei non sembra invece colpire altre realtà, come Xiaomi, considerata una delle aziende più promettenti del mondo smarphone cinese, che si è già distinta qua da noi, in particolare per la capacità di realizzare device molto prestanti, a un costo ridotto.
Il futuro di Huawei è molto incerto, e resta da capire come l’azienda riuscirà a gestire la fine del supporto da parte di una delle principali fonti di OS e sistemi necessari.
D’altro canto, la compagnia potrebbe riorganizzarsi e puntare sulla produzione personale, magari su mercati diversi da quello occidentale.
Lanciare oggi un nuovo OS non è però cosa facile, soprattutto se si considerano le ambizioni della compagnia che non si fermano al solo settore smartphone ma coprono anche quello PC.