Operazione Aurora, quello che sappiamo.

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Operazione Aurora, così era stata soprannominata la cyberondata che aveva colpito Google e altre aziende americane all'inizio di questo nuovo anno. Attacchi che avevano come obbiettivo primario alcuni account Gmail utilizzati da attivisti cinesi per i diritti umani; l’evento fu responsabile del brusco interrompimento dei rapporti di BigG con il paese della grande Muraglia. Sulla vicenda iniziarono subito le indagini che però portarono soltanto a indicare alcuni server localizzati a Taiwan. Almeno fino ad ora.

Secondo gli ultimi risvolti, gli investigatori puntano il dito verso due istituti educativi cinesi: la Shanghai Jiaotong University e la Lanxiang Vocational School (fondata con il supporto dell’esercito e gestore di un network che a sua viene volta gestito da un'azienda molto vicina a Baidu, il principale motore di ricerca cinese nonché unico valido avversario di Google sul territorio). Per il momento, nessun commento da parte di BigG o dalle autorità cinesi.

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