Gli utenti fantasma su Twitter sarebbero l‘80%, bisogna salvare il 20% sano.
L’ esperto web, Marco Comisani Calzolari, in un’intervista su Corriere.it aveva dichiarato l’80% dei profili Twitter sarebbero fake, solo il 20% sarebbe sano.
La reazione di Layla Pavone e è stata immediata e infiammata. Ha chiesto spiegazioni sulla veridicità e trasparenza della fonte dalla quale Camisani Calzolari ha ricavato la percentuale dell’80% di fake. Calzolari ha immediatamente risposto di aver espresso una valutazione personale.
Layla Pavone ha ribadito che il compito dei giornalisti è quelllo di fare informazione corretta e trasparente, non basandosi solo su opinioni personali. Anche lei, comunque riconosce l’esistenza di azioni fraudolente che colpiscono anche altri aspetti del web oltre che i social network. Ritiene che la maggior parte delle agenzie operino in modo corretto, e che il livello di engagement generato dai social media è frutto della qualità della relazione e dai suoi contenuti e non solo dal numero di “fan”. Anche la maggior parte degli operatori del settore ha condiviso le considerazioni di Layla Pavone, tra cui Giorgio Marandola di Ideolo ha promosso la campagna I’am the 20%, io sono l’altro 20%. E anche Gabriele Cucinella, We Are the Social, che afferma di non aver mai comprato fan. Tutti sono daccordo nel sostenete che è importante per aumentare gli utenti inserire contenuti interessanti, stimolare la conversazione e il dialogo. In conclusione è necessario tutelare chi opera in modo serio e trasparente.